Artrosi anca e ginocchio

Principi base sull’artrosi di anca e ginocchio

L’artrosi è una malattia nelle nostre articolazioni che si manifesta con la perdita della superficie della cartilagine che normalmente riveste le nostre articolazioni. Artrosi di anca e ginocchio sono molto comuni.

Generalità sulla cartilagine

La superficie cartilaginea serve a far scorrere in maniera fluida un osso sull’altro senza che percepiamo dolore e senza che  percepiamo una difficoltà nel movimento. Infatti la cartilagine è una superficie molto liscia non innervata che permette lo scorrimento libero di uno sull’altro. Col passare del tempo questa superficie perfetta può perdere le sue caratteristiche diventando ruvida, irregolare, inadatta al movimento.

Le cause che determinano questa problematica che viene comunemente chiamata artrosi possono essere di natura diversa. Possono dipendere da un trauma avvenuto in giovane età, dalla rimozione di un menisco nel ginocchio, da un asse alterato di carico negli arti inferiori.

Come mai l’artrosi provoca dolore

Quale che sia la causa una volta sviluppata l’artrosi non permette le comuni attività che normalmente vengono svolte senza dolore. La degradazione successiva della cartilagine determina la liberazione di piccoli frammenti dell’articolazione che provocano una risposta infiammatoria della membrana interna dell’articolazione con gonfiore, dolore, perdita di funzione.

Nelle forme più avanzate di artrosi si può anche notare una riduzione della possibilità di movimento: estensione o flessione incompleta o difetti di rotazione sono le caratteristiche più comuni. Spesso l’artrosi si fa sentire maggiormente ai primi movimenti: quando ci si alza la mattina, dopo che si è stati seduti a vedere un film al cinema o quando si riprende la propria attività dopo un periodo di riposo. Questo avviene perché il liquido che lubrifica le articolazioni viene a mancare dopo un periodo di riposo e dopo alcuni movimenti si distribuisce compensando all’irregolarità articolari dovuti al consumo.

L’artrosi quindi rientra in quelle patologie degenerative che comportano una perdita di funzione dolorosa delle articolazioni.

Perchè le articolazioni con l’artrosi si deformano

osteofita in artrosi ginocchioUn altro segno di artrosi avanzata è la progressiva deformità delle articolazioni.

Spesso infatti l’artrosi specialmente nelle ginocchia porta la gamba a deformarsi diventando progressivamente vara o valga. Sarebbe opportuno accorgersi di queste variazioni di forma della gamba prima che siano molto avanzate, dato che una grave difformità nell’articolazione rende più difficile l’intervento di sostituzione protesica se necessario.

Un altro segno di artrosi avanzata è la presenza di quelli che si chiamano osteofiti. Gli osteofiti  non sono altro che il tentativo delle nostre articolazioni di ridurre la pressione articolare. Infatti con questo stratagemma il nostro organismo cerca di allargare la base di appoggio dalle due ossa per ridurne la pressione per unità di superficie. È un po’ come il principio delle racchette da neve quando si cammina sulla neve fresca: allargando con le ciaspole la superficie d’appoggio  si riduce la pressione evitando l’affondamento della neve.

Trattare l’artrosi senza intervento

Il trattamento dell’artrosi è conservativo cioè senza intervento nelle prime fasi della malattia.

Il trattamento conservativo per l’artrosi dell’anca e ginocchio si basa sulla ginnastica per mantenere il movimento elasticità, sulle applicazioni strumentali in centri di fisioterapia e sulla viscosupplementazione del ginocchio. La ginnastica deve essere impostata da un fisioterapista in maniera tale da trovare il corretto equilibrio tra l’esercizio dell’infiammazione del ginocchio.

Normalmente la migliore ginnastica prevede l’uso dell’acqua in piscine riscaldate e in termini più generali tutta quell’attività che non sia ad alto impatto sulle articolazioni: sono sconsigliate infatti le attività con un salto corsa e in generale tutto quello che prevede un impatto sul terreno. Vanno bene invece bicicletta nuoto e ginnastica dolce.

Per quanto riguarda le terapie fisiche dedicheremo una piccola parte a questa problematica. La viscosupplementazione è invece una tecnica con cui si introduce all’interno dell’articolazione una sostanza a base di acido jaluronico e serve a lubrificare l’articolazione, nutrirla e a ridurne l’infiammazione. Anche per questa procedura abbiamo scritto un articolo dedicato.

Artrosi dell’anca: possibili cause favorenti

Quando parliamo di artrosi dell’anca bisogna considerare alcune peculiarità di questa articolazione. Mentre per il ginocchio le cause più comuni di artrosi consistono in deviazioni di asse e esiti di traumi, nell’artrosi dell’anca esiste un’ ulteriore condizione predisponente dovuta alla forma propria dell’articolazione che è fatta come una sfera in una coppa.

Si tratta di una giuntura molto congruente che ha bisogno di grande stabilità ma allo stesso tempo di ampia possibilità di movimento. Se l’articolazione diventa troppo congruente, si parla di conflitto femoro acetabolare. Il conflitto è riconosciuto come una causa predisponente di artrosi di anca perché provoca un attrito dove non dovrebbe esserci.

Il conflitto può dipendere dal bacino orientato non correttamente e prende il nome di “Pincer” oppure dal collo del femore e prende il nome di “CAM”. Quale che sia il conflitto, l’artrosi dell’anca si sviluppa gradualmente nel tempo e può verificarsi più precocemente in caso di presenza di questo fattore predisponente.

Come accorgersi dell’artrosi dell’anca

L’artrosi dell’anca si manifesta essenzialmente con due sintomi: la riduzione del movimento e il dolore inguinale. La riduzione dell’elasticità del movimento nell’artrosi dell’anca limita prima di tutto le rotazioni. Tipico dell’artrosi dell’anca è la difficoltà di legarsi le scarpe o mettersi un calzino in quanto si fa fatica a raggiungersi il piede. Nelle forme più avanzate anche solo stare seduto provoca un dolore.

Il dolore inguinale è il secondo campanello d’allarme. Infatti l’artrosi dell’anca si irradia all’inguine costantemente nel movimento e nel carico. Tipico delle fasi inizali è confondere questo dolore per un’ernia inguinale nell’uomo o per un problema ginecologico nella donna. Talvolta il dolore inguinale scende nell’interno coscia e fa confondere l’artrosi dell’anca con un problema di ginocchio. Attenzione dunque ai sintomi iniziali che un ortopedico può facilmente insegnarvi a riconoscere.

Quando bisogna preoccuparsi dell’artrosi? Il trattamento chirurgico

Tutte le volte che la presenza di dolore nell’articolazione specialmente ai primi movimenti provoca un discorso forte nella vita quotidiana bisognerebbe rivolgersi a uno specialista per eseguire gli esami strumentali più opportuni (di solito una semplice radiografia)  per accertare lo stato di salute dell’articolazione.

Quando la radiografia dimostra che l’artrosi dell’articolazione è troppo avanzata per essere trattata con una terapia conservativa, allora il trattamento diventa chirurgico.

Per alcune categorie di pazienti che sono ancora giovani e con l’articolazione poco consumata alcune tecniche di ridistribuzione del carico come le osteotomie possono essere indicate.  Il principio di queste procedure si basa sulla correzione dei difetti dell’asse dell’arto inferiore per far passare il carico nel punto meno usurato dell’articolazione. Sono interventi che comportano una frattura dell’osso che viene poi sintetizzata con dei mezzi di fissazione.

In pazienti più anziani e quando vi sia un consumo completo dell’articolazione, quel consumo che noi definiamo osso sull’osso, allora l’unica soluzione è sostituire l’articolazione con una protesi.

La protesi non è altro che un impianto solitamente in titanio o cromo cobalto che viene fissato sull’osso e che fa scivolare un’articolazione sull’altra tramite l’utilizzo di una plastica estremamente dura chiamata polietilene. Un paziente con un’artrosi “osso su osso” sarà sicuramente molto soddisfatto dell’impianto di una protesi. Questo intervento non è libero da complicanze che sono peraltro piuttosto rare,  ma che devono essere conosciute dal paziente prima di affrontare l’intervento.

Nell’area Video Tutorial esistono contenuti registrati che spiegano passo passo tutte le principali implicazioni legate ad un intervento di protesi.

Conclusioni

In conclusione: l’artrosi è una malattia degenerativa delle articolazioni che comporta la perdita progressiva della superficie liscia che permettere lo scivolamento di un osso sull’altro chiamata cartilagine.

Questa degenerazione può essere di livello diverso e pertanto a trattamenti diversi per ogni stadio di malattia. Le forme precoci possono essere trattate senza chirurgia con una buona fisioterapia e con l’uso della acido jaluronico. Si può rallentare l’evoluzione del consumo nei giovani tramite degli interventi chiamati osteotomie. Per le forme di artrosi avanzata la soluzione definitiva consiste nella sostituzione protesica dell’articolazione.

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