L’anca è una delle articolazioni più importanti del corpo umano. Che si cammini, si corra o semplicemente ci si alzi da una sedia, quando c’è qualcosa che non va ci se ne accorge facilmente. Il dolore al fianco può essere estremamente invalidante e impedire le normali attività quotidiane. Molto spesso però questo dolore non è pericoloso e dipende da una patologia che prende il nome di borsite. Nel prosieguo di questo articolo andremo dunque a capire come si origina e come curarla. Una piccola precisazione prima di procedere con la lettura: i termini borsite all’anca e borsite trocanterica sono sinonimi e quindi del tutto equivalenti.
Borsite all’anca di cosa si tratta
Cosa sono le borse sinoviali?
Le borse sinoviali (dette anche borse sierose o borse mucose) sono delle strutture sierose, sacche contenenti siero che hanno lo scopo di far scorrere tra loro fasce tendinee e ossa. In altre parole le borse sinoviali sono disposte in punti strategici del corpo umano per bloccare o ridurre lo sfregamento, l’attrito e gli urti che coinvolgono ossa, tendini, legamenti e tessuti.
Le borse sinoviali sono dunque degli ammortizzatori collocati in tutti quei punti in cui ci sono delle frizioni tra strutture diverse. Strutture afferenti a più tessuti che convivono in prossimità proprio grazie alla presenza ammortizzante di una borsa sierosa. Tutto funziona a meraviglia fino a quando la borsa non si infiamma.
La frizione a livello dell’anca che genera dolore
A livello dell’anca la maggiore frizione si ha tra l’osso detto trocantere e la borsa che fa scivolare la fascia lata, la fascia profonda della coscia su questo osso. Si parla in questo caso di borsite trocanterica o borsite all’anca.
La diagnosi della borsite
Borsite trocanterica quali sono le cause
Ad oggi non si conoscono precisamente le cause che condizionano la comparsa della borsite trocanterica. Spesso le cause della borsite anca possono essere multifattoriali. L’incidenza maggiore in genere si ha nelle donne di età compresa tra i 45 ed i 65 anni, in quanto per conformazione del bacino hanno un maggior attrito tra fascia lata e trocantere. Altre volte è semplicemente lo sport come la corsa prolungata o il ciclismo. Inoltre, molto spesso può essere un trauma l’origine di tutto il problema.
Borsite all’anca quali sono i sintomi
I sintomi della borsite trocanterica includono generici dolori articolari e acuita sensibilità al dolore. Spesso la borsite all’anca produce gonfiore e vampate di calore a ridosso della zona interessata. Il sintomo principale della borsite trocanterica è il dolore nella zona dell’inguine e del gluteo, che inizialmente si manifesta di solito in modo intenso e specificatamente topico. Tuttavia, se non curato, il dolore può estendersi oltre l’area propria dell’anca, allargarsi all’intera coscia ed arrivare fino al ginocchio. In sintesi, i sintomi della borsite all’anca possono essere descritti come segue:
- Dolore al fianco.
- Può iniziare molto acuto, poi diventa un dolore diffuso che si può irradiare a tutta la coscia.
- Peggiora dormendo sul fianco, talvolta non si riesce proprio a dormire su quel lato.
- Spesso nelle attività si scioglie un po’ e diminuisce, mentre a riposo o nei primi movimenti è più intenso.
La terapia per la borsite all’anca
Borsite trocanterica come va trattata
Dopo che la diagnosi è stata fatta con la visita, e sono state eventualmente escluse con approfondimenti altre cause che possano aver determinato il problema, si passa alla terapia. La prima fase è sempre non chirurgica. Si tratta di cercare di ridurre l’infiammazione modificando i comportamenti, usando molto stretching prima delle attività. Se le precauzioni non bastano si può passare a infiltrazioni. La cosa più utile è l’infiltrazione ecoguidata che riesce a instillare direttamente nella borsa un cortisonico che agisce da antinfiammatorio. Generalmente con 1 o massimo 2 punture si risolve il problema per molto tempo. Diventa poi fondamentale avere precauzioni per evitare che ritorni il problema mediante esercizi che si imparano in fisioterapia.