Ferite chirurgiche

Come gestire le ferite dopo  l’intervento chirurgico

Punti di sutura: quando vengono utilizzati punti riassorbibili

Chiudo la maggior parte delle ferite dopo l’intervento con punti riassorbibili perché ha diversi vantaggi. Non da ultimo quello che i punti cadono da soli quando la ferita è guarita. Non c’è bisogno di toglierli.

Quella dei punti riassorbibili è una soluzione possibile sia per le piccole ferite degli interventi in artroscopia, sia per le ferite più grandi degli interventi di protesi. Le revisioni complesse delle protesi possono ancora invece avere la necessità di essere chiuse mediante punti di sutura metallici o non riassorbibili.

punti riassorbibili ferite chirurgiche

Gestione e Medicazione di una Ferita Chirurgica

La gestione della ferita dopo l’intervento chirurgico è semplice: alla dimissione uscirete dall’ospedale con un cerotto che nel caso delle protesi non dovrete mai cambiare. Si tratta di medicazioni avanzate che mantengono un ambiente ideale per la guarigione della ferita e che permettono di capire dall’esterno se ci sono dei problemi profondi. Per le artroscopie invece dovrete cambiare ogni 3-4 giorni passando un po’ di disinfettante sulla ferita (Betadine, Cytrosil, Bialcol…).

Come e quando lavare una ferita chirurgica?

Le ferite non devono essere bagnate. Se si fa la doccia vanno coperte con qualcosa di impermeabile (ad esempio pellicola per alimenti). Dopo 10 giorni le piccole ferite delle artroscopie possono essere lavate sotto la doccia (NON facendo il bagno!) e poi asciugate perfettamente al termine, disinfettate e ricoperte con il cerotto. Le ferite delle protesi invece non andranno mai toccate per 3 settimane e saremo noi in reparto a farlo controllando che tutto vada bene.

Reazioni visibili attorno ai punti sottocutanei

A volte può succedere che diventino visibili delle vescicole con delle suture blu che spuntano dalla ferita. Non è un problema. Significa solo che il vostro corpo sta liberandosi dei punti espellendoli invece che riassorbendoli. Non preoccupatevi.

Ecco un’immagine tratta da Wikipedia di un ascesso sterile. Una classica reazione da corpo estraneo che può verificarsi intorno ai punti di sutura.

ascesso sterile ferite chirurgiche

Il materiale verde è il punto. Il materiale scuro è costituito da tante cellule giganti, che appaiono al paziente simili al pus. Le cellule rosa sono cellule muscolari.

Se vi accorgete quindi che i punti affiorano dalla ferita quindi, non preoccupatevi. Il vostro corpo assorbirà la parte profonda, quella superficiale potete lavarla con acqua e sapone finché verrà lavata via.

Al contrario una vera infezione si manifesta con dolore, arrossamento della pelle e secernente liquido in maniera continua. Se qualcosa della ferita vi preoccupa chiamatemi e la controllerò durante la visita.

Le infezioni del sito chirurgico sono fortunatamente molto rare.

Punti di sutura riassorbibili: quando cadono da soli?

I punti di sutura riassorbibili sono dei fili che vengono digeriti dal nostro sistema immunitario nel tempo. Il tempo del riassorbimento è un po’ variabile a seconda del tipo e della dimensione del filo, oltre che a seconda della capacità del nostro sistema immunitario.

Generalmente in 2 settimane per le ferite più piccole e in 3 settimane per le più grandi i punti saranno riassorbiti.

Cosa vuol dire quando i punti prudono?

Punti di sutura che prudono? I punti riassorbibili generano un processo infiammatorio e una reazione interna che serve a digerirli. Questo combinato all’effetto della cicatrizzazione porta a prurito. Se la ferita prude senza alcuna secrezione e con un solo modesto arrossamento è una cosa assolutamente normale che non deve destare alcuna preoccupazione.

Quando dobbiamo preoccuparci per una infezione della ferita?

Una ferita infetta sarà una ferita che fa fatica a guarire completamente e che continua a provocare una secrezione. Le secrezioni di ferita specialmente nel caso di un intervento di protesi devono allarmare in quanto una secrezione prolungata può favorire il passaggio di germi in profondità. Un’infezione che scende in profondità fino alla protesi è una cosa da temere perché può mettere a rischio la salute dell’impianto protesico.

Ma come faccio a vedere come sta la ferita con la medicazione avanzata?

Da molti anni ormai dopo un intervento chiurgico di protesi siamo soliti mettere, dopo aver suturato la ferita chirurgica con punti interni riassorbibili, un cerotto di medicazione avanzata.

Il giorno dell’intervento infatti in sala operatoria con il campo sterile ancora integro, verrà posizionato il cerotto occlusivo a protezione della ferita. Queste medicazioni avanzate sono antibatteriche e permettono di non toccare più la ferita per le tre settimane necessarie alla sua guarigione.

Ma se la ferita è sempre coperta come si fa a controllare la guarigione? Di fatto la ferita chirurgica può avere solo una condizione che necessita di osservazione continua: la secrezione. L’unica cosa che bisogna sapere è se la ferita butta liquido o sangue. Di fatto il cerotto è fatto apposta per essere trasparente e fare vedere subito se ci sono delle secrezioni profonde.

In caso vediate una macchia sul cerotto dovete fare così: prendete un pennarello indelebile e marchiate i contorni della macchia sul cerotto. Se la macchia si allarga raddoppiando in un giorno dovete venire a controllo per la visita medica. Altrimenti potete aspettare la visita di controllo senza problemi.

In caso di ferita che butta vi sarà ordinato di stare a riposo e sospendere la fisioterapia per permettere una buona guarigione della ferita chirurgica.

La presenza di aderenze sotto la ferita chirurgica

La sutura delle ferite di una protesi richiede una riparazione di più strati dalla capsula articolare alla superficie cutanea. Questi strati vengono ovviamente suturati in  maniera separata per poter garantire il reciproco naturale scivolamento tra strutture diverse per garantirne la loro funzionalità. Nel processo di guarigione però il naturale sanguinamento dei tessuti favorirà l’appicicarsi tra loro dei tessuti. Questo fenomeno è alla base della formazione delle aderenze. A ferita guarita tale fenomeno può essere ridotto con manipolazioni della ferita chirurgica da parte del fisioterapista. Anche il paziente stesso può aiutare mediante massaggio della ferita con semplice crema idratante più volte al giorno.

Ferita chirurgica: si può prendere il sole?

Il sole sulla ferita è una domanda molto comune tra i miei pazienti. Di fatto il sole a guarigione ultimata non comporta particolari problemi. Si tratta però di un fatto estetico: prendere il sole sulla ferita nel primo anno dopo l’intervento causa una colorazione della stessa come se fosse un tatuaggio. Chi è interessato all’aspetto estetico dunque farà bene a fare molta attenzione a questo aspetto proteggendo con crema solare oppure coprendo con appositi indumenti la ferita.

Come rendere più bella la ferita dal punto di vista estetico

Il risultato estetico della ferita dipende da diversi fattori. Il 40% dipende dal chirurgo che deve prestare attenzione alla posizione della ferita e alla sua accurata sutura meglio se con punti interni. Il secondo 40% dipende dalla genetica del paziente. Alcuni pazienti tendono per natura ad una cicatrizzazione ipertrofica detta cheloide su cui il chirurgo purtroppo non ha modo di interferire. Il restante 20% dipende da alcune accortezze che possono esser utilizzate: colla e steri strip sulla ferita per mantenere la pelle più priva possibile di trazione durante la guarigione sono un esempio. A guarigione avvenuta un miglioramento può inoltre essere ottenuto mediante gel a silicone che mantengano idratata e stabile la ferita. Esistono prodotti estremamente validi in commercio tra i quali io consiglio ai miei pazienti il Dermatix gel.

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