Il Ruolo del Chirurgo Ortopedico nella Valutazione del Paziente

I dolori alle articolazioni sono un problema comune che colpisce trasversalmente categorie di persone molto diverse tra loro: giovani e anziani, pigri e sportivi, lavoratori sedentari o manovali. Forse, proprio per il suo carattere diffuso, tutti si sentono chiamati a dare soluzioni, più o meno casalinghe, a questo problema. Al bar, per strada, in palestra: ogni luogo e buono per diagnosticare e trattare i problemi alle articolazioni. Ma c’è di più, oltre alla chiacchiera da bar, esiste poi un gran numero di “specialisti dell’apparato locomotore” che si sentono in grado di esprimersi, di dare consigli, aggiungendo un po’ di confusione al paziente che soffre di un problema reale. Vediamo come orientarsi in un mondo dove, tra i diversi professionisti, esiste un ruolo specifico per il chirurgo ortopedico nella valutazione del paziente.

Il Ruolo del Chirurgo Ortopedico nella Valutazione del Paziente vs il Personal Trainer

Generalmente il primo professionista che incontra la persona che ha un problema ortopedico è il personal trainer. Lo incontra sui social media, dove video e filmati di allenamenti si susseguono incessantemente. Lo incontra in palestra dove si allena. Il personal trainer è perlopiù un laureato in scienze motorie con competenze di fisiologia e biomeccanica. Il personal trainer ha un ruolo fondamentale nel raggiungimento di un ottimo stato di benessere fisico e funzionale nel paziente sano. Non fraintendetemi, si tratta di una figura importante, di cui ho massimo rispetto. Chiunque abbia provato a frequentare una palestra o un centro sportivo seguito da un personal trainer, sa quanto questa figura sia determinante per raggiungere un livello di allenamento completo e per muoversi in modo corretto con macchinari e attrezzi. Tuttavia, dobbiamo fare attenzione, la formazione del personal trainer non include generalmente competenze specifiche per quelle condizioni di stato patologico acuto o cronico: una lesione tendinea, una lesione legamentosa, un’artrosi avanzata sono generalmente condizioni di fronte alle quali il personal trainer ha dei limiti. Proprio a questo livello può e deve intervenire un chirurgo ortopedico. Un medico specializzato nel sistema muscolo-scheletrico – un professionista che conosce le patologie delle ossa (ne abbiamo circa 200), delle articolazioni (ne abbiamo oltre 350), dei legamenti, dei tendini e dei muscoli (se ne contano da 400 a 600) del corpo umano.

Concludendo, il personal trainer si occupa di soggetti sani o guariti dopo un trattamento chirurgico o fisioterapico, aiutandoli a raggiungere i loro obiettivi sportivi con l’allenamento. Il chirurgo ortopedico si occupa di soggetti che presentano patologie meccaniche di varia intensità, per aiutarli a risolvere dove possibile il problema ripristinando la funzione corretta mediante la rimozione e la cura del danno riscontrato.

Il Ruolo del Chirurgo Ortopedico nella Valutazione del Paziente vs il Fisioterapista

L’altro professionista che il paziente incontra generalmente quando le cose si mettono un po’ peggio a livello muscolo-scheletrico è il fisioterapista.  In un centro fisioterapico di solito si arriva già con qualche accertamento eseguito, un’ecografia – a volte una risonanza o una radiografia. Il fisioterapista è abituato ad aver a che fare con persone che hanno una patologia. Il buon fisioterapista basa il suo lavoro sulla valutazione del medico. Riconoscendo l’importanza del ruolo del chirurgo ortopedico, il fisioterapista è quello specialista in grado di accompagnare il paziente attraverso i vari step del recupero funzionale di una condizione patologica. Può farlo laddove la riabilitazione possa essere effettuata realmente, quando cioè sia possibile recuperare la funzione corretta in assenza di un danno meccanico.

Mi spiego meglio: il fisioterapista ha elevata compentenza biomeccanica per lavorare anche in condizioni patologiche dove il danno meccanico sia lieve o assente. Di nuovo dunque, il ruolo del chirurgo ortopedico è quello di escludere condizioni meccanicamente rilevanti che impediscano il lavoro del fisioterapista.

Esiste inoltre un’ulteriore condizione che può richiedere il lavoro del fisioterapista. A volte ci sono dei danni meccanici rilevanti che il paziente non può affrontare con l’intervento chirurgico. Paziente debilitati o immunodepressi, pazienti in condizioni precarie di salute in cui un intervento potrebbe non essere tollerato. In questi casi l’esperienza del fisioterapista può riuscire a trovare un compenso della funzione per raggiungere un obiettivo parziale comunque utile per la vita quotidiana del paziente.

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In conclusione, il ruolo del chirurgo ortopedico nella valutazione del paziente consiste nel diagnosticare e trattare tutti quei problemi meccanici delle articolazioni che impediscono il corretto funzionamento dell’apparato locomotore. Il suo ruolo viene integrato e potenziato da due figure non antagoniste ma sinergiche nel raggiungimento dello stesso risultato – il benessere del paziente e il ritorno alle funzioni complete. Sempre di più la collaborazione tra queste figure diventa necessaria per ottimizzare i risultati nel trattamento del paziente con dolore alle articolazioni.

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