Protesi di spalla e artroscopia: meeting di eccellenza

Oggi sono rientrato da Milano, dove nei giorni scorsi si è tenuto un Corso di chirurgia di spalla che ha radunato nella faculty l’eccellenza della protesi di spalla inversa e anatomica. Un grande stimolo per me essere stato coinvolto come insegnante nelle attività che costantemente pratico nella mia attività quotidiana.

Il centro della discussione è stato come rispondere alla necessità del paziente di trattare dolori e disfunzioni alla spalla con soluzioni che vanno dall’artroscopia alla protesi di spalla. E’ stato un onore poter trasmettere la mia esperienza ad un gruppo di chirurghi già esperti.

Protesi di spalla inversa e protesi di spalla anatomica

Grande risalto è stato dato all’alternativa tra protesi anatomica e protesi di spalla inversa. Con grande soddisfazione mi sono reso conto di trovarmi come insegnato dai grandi maestri molto favorevole all’utilizzo della protesi di spalla anatomica tutte le volte che è possibile. I risultati della letteratura lo confermano: non esiste un limite d’età per poter procedere all’impianto anatomico che biomeccanicamente conferisce al paziente una spalla molto più naturale. C’è stato modo di discuterne con tutti gli esperti presenti in maniera chiara.

Il rispetto dei tessuti nell’accesso alla protesi di spalla

Il tema che mi è stato dato da approfondire è stato proprio quello delle vie di accesso per impiantare una protesi di spalla. La via d’accesso cambia a seconda che si tratti di una protesi di spalla anatomica o una protesi inversa. Il principio base resta: più il lavoro eseguito è rispettoso dei tessuti, migliore è il risultato. In particolare ho affrontato l’approccio deltoideo-pettorale con attenzione al rispetto dell’anatomia. La gestione del sottoscapolare mi sta poi molto a cuore. Nell’impianto delle protesi di spalla l’accesso può rispettarlo, oppure prevedere un distacco a V come ho imparato in Francia dal dottor Laurent Lafosse. Questa tenotomia consentirebbe una guarigione e una stabilità meccanica primaria estremamente importante con un grosso vantaggio nella protesi anatomica di spalla.

Visualizzazione della glena nella protesi inversa di spalla

Il punto più difficile dell’impianto di una protesi è la visualizzazione della glena. La glena è la parte della scapola dove il braccio si articola. Il problema è vederla e immaginare come è fatta attraverso i tessuti da cui è circondata. In aiuto ci viene la tecnologia che permette di eseguire con una TAC di spalla a strato sottile una corretta pianificazione. Da qui possiamo avere un’immagine tridimensionale di quello che andiamo a fare. Ma la protesi inversa di spalla non può prescindere per una corretta visualizzazione da un rispetto dei tessuti e anche in questo l’approccio “mininvasivo” è la chiave. Non tanto per la dimensione dell’incisione, quanto per il rispetto dei tessuti.

L’importanza dell’insegnamento nella protesi di spalla

L’insegnamento è fondamentale per ogni artigiano. La chirurgia ortopedica è la forma più elevata dell’artigiano. Trasmettere a chi inizia l’esperienza pratica maturata nella mia sala operatoria è un punto fondamentale per evitare gli errori che possono essere commessi durante un impianto. La curva di apprendimento in questo caso può essere abbattuta. Appuntamento allora a Settembre, quando tutta la teoria spiegata in questi giorni potrà essere ulteriormente approfondita in maniera pratica con l’impianto di protesi di spalla su preparati anatomici.

Da questo link è possibile scaricare il programma del corso

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