Rottura della cuffia dei rotatori: un nuovo trattamento per le lesioni irreparabili

Cosa significa una lesione irreparabile della cuffia dei rotatori

Le lesioni della cuffia dei rotatori sono una patologia estremamente comune. Il cruccio dell’ortopedico consiste nel fatto che spesso tali lesioni sono poco sintomatiche nelle fasi iniziali. Questo significa che una persona può vivere decine di anni con un problema alla cuffia dei rotatori senza nemmeno saperlo. Ma un tendine rotto si ritira come un elastico e quando i sintomi cominciano può essere che sia impossibile poterlo riparare. Esistono dei criteri prognostici di riparabilità ricavabili dalle risonanze magnetiche. Tali criteri possono aiutare a capire sulla base degli esami clinici cosa sia possibile sistemare con un intervento in artroscopia. Quando una lesione viene definita irreparabile le soluzioni chirurgiche disponibili per migliorare la condizione della spalla sono poche. Ma una nuova tecnica dagli Stati Uniti potrebbe essere rivoluzionaria.

Le soluzioni classiche per le lesioni irreparabili della cuffia dei rotatori

La più comune risoluzione delle lesioni irreparabili della cuffia dei rotatori è costituita dall’impianto di una protesi inversa di spalla. Il principio è semplice: impiantando una protesi che sostituisca la necessità dei tendini lesionati si torna ad una condizione più che soddisfacente.  Gli impianti moderni hanno molto migliorato la durata e la meccanica rendendo la protesi inversa una soluzione concreta ed affidabile. Questo è vero per la maggior parte delle persone, ma non per tutte.

Limiti della protesi inversa di spalla

La protesi però ha alcune categorie di individui a cui non si adatta bene. Ci sono persone che per richieste funzionali elevate rischiano di compromettere in poco tempo l’impianto protesico. Lavoratori manuali pesanti, sportivi e pazienti giovani si adattano male ad un impianto protesico. Inoltre è un peccato sostituire un’articolazione senza artrosi con una protesi. Come criterio di precauzione generale sarebbe meglio arrivare ad una chirurgia sostitutiva solo dopo che quella riparativa o ricostruttiva hanno fallito. Inoltre alcuni difetti di forza possono non essere risolti nemmeno da una protesi inversa di spalla.

Le alternative non protesiche per le lesioni irreparabili della cuffia dei rotatori

Da qui la ricerca di soluzioni alternative per chi ha età e richieste funzionali elevate e non vuole sostituire con una protesi un’articolazione per il resto sana (senza artrosi). Lo sforzo di alcuni chirurghi europei ha portato negli anni a trovare delle alternative. La più diffusa consiste nel trasferire un tendine dal dorso del paziente per farlo lavorare al posto di quelli assenti nella spalla. La bontà di questa procedura è stata oggetto di studi scientifici negli anni che ne hanno evidenziato limiti e vantaggi. Il nome di questa tecnica è transfer di Gran Dorsale e viene eseguita da chirurghi esperti allo scopo di restituire una funzione adeguata ad una spalla gravemente compromessa senza ricorrere ad una protesi inversa.

Un nuovo trattamento arriva dagli Stati Uniti

Per superare i problemi della tecnica tradizionale essenzialmente legati al fatto che il gran dorsale non ha una linea di trazione adeguata, una nuova tecnica rivoluzionaria è stata proposta e studiata negli Stati Uniti. Si tratta di trasferire un tendine diverso chiamato Trapezio Inferiore per ottenere migliori risultati sul recupero della forza. Pur essendo una tecnica nuova, il suo inventore ha già pubblicato su riviste autorevoli dei risultati estremamente incoraggianti.

Cosa aspettarsi da un transfer muscolo-tendineo di Trapezio

La chirurgia dei transfer muscolo-tendinei è estremamente affascinante. Queste procedure hanno l’innegabile vantaggio di evitare di sostituire con una protesi un’articolazione non consumata. Ovviamente hanno dei limiti nei loro risultati legati principalmente alla corretta selezione dei pazienti che possono avvantaggiarsene. Sicuramente un transfer non può restituire al paziente una funzione completamente normale, ma a volte un piccolo miglioramento può significare moltissimo per la vita quotidiana. Ottenere un piccolo miglioramento senza ricorrere ad una protesi in un paziente giovane e attivo ha un enorme vantaggio nel medio lungo periodo. Senza dimenticare che in caso di risultato insoddisfacente la protesi resta sempre una soluzione percorribile in seconda battuta. Se nel frattempo si è raggiunto un risultato soddisfacente dal punto di vista funzionale, ogni anno guadagnato è un anno in più senza una protesi.

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