Nella lussazione recidivante di spalla il segreto del successo è il tipo di intervento.

Una recente pubblicazione scientifica parla del successo dell’operazione di Latarjet a cielo aperto nell’instabilità di spalla.

Il termine tecnico è quello di instabilità o lussazione gleno-omerale recidivante. Significa che una volta fatta la strada il nostro omero riesce a fuoriuscire dalla sua sede molto facilmente. Generalmente lo fa con un trauma minimo. A volte basta anche uno starnuto. In seguito a episodi ripetuti di “fuoriuscita della spalla” è opportuno cominciare a considerare la possibilità di un intervento chirurgico.

Le tecniche principali di intervento in caso di lussazione o instabilità recidivante di spalla sono l’intervento di Latarjet a cielo aperto (con la classica incisione) e l’Artroscopia (con una piccolissima incisione e l’utilizzo di un artroscopio).

Un’importante pubblicazione scientifica di origine francese mette a confronto le due tecniche chirurgiche, evidenziando i significativi successi dell’intervento a cielo aperto rispetto a quello in Artroscopia. Scopriamo perchè.

Perché operarsi per una lussazione recidivante di spalla.

Ad ogni lussazione, vale a dire ogni volta che la spalla esce dalla propria sede, è possibile che peggiorino i danni per l’articolazione. L’osso si può infatti ammaccare, le cartilagini possono erodersi causando una vera e propria artrosi di spalla. Senza considerare il rischio per chi fa sport in solitaria come Sci Alpino, Arrampicata, Deriva, Windsurf. In caso di lussazione potrebbe infatti mettersi in una vera e propria condizione di pericolo.

Artoscopia e Latarjet: quale tipo di intervento scegliere?

Due interventi sono considerati i capisaldi della chirurgia nelle cosiddette instabilità o lussazioni anteriori recidivanti di spalla: la riparazione in Artroscopia e l’intervento di Latarjet classicamente eseguito a cielo aperto (con il taglio).

Ma quali sono i criteri che guidano la scelta dell’intervento? Dipendono dalla formazione e dalla preferenza personale del chirurgo, oppure ci sono criteri che ci indirizzano verso una delle due scelte?

Fino a poco tempo fa non c’erano pubblicazioni scientifiche esaustive in merito. Nel mese di Marzo 2014 sul Clinical Orthopaedics and Related Research, la Bibbia dell’Ortopedia, è stato pubblicato uno studio dal gruppo di Pascal Boileau di Nizza. Questo studio fornisce chiari criteri di scelta basati sui risultati delle singole procedure. Sono stati valutati 180 pazienti circa operati con l’una e l’atra tecnica seguiti per almeno 4 anni (alcuni anche per 10 anni).  Il risultato in sintesi è stato che l’intervento di Latarjet, antico e stra-collaudato, offre risultati migliori rispetto all’artroscopia in termini di stabilità.

Cosa cambia tra Artroscopia e Latarjet?

L’intervento in Artroscopia consiste nel riparare i legamenti e la capsula lesionati riattaccandoli all’osso da cui si sono staccati. Si tratta quindi di una chirurgia riparativa. Chiaramente può essere eseguita quando c’è qualcosa da riparare. Generalmente è l’intervento ideale per chi ha avuto pochi episodi di lussazione di spalla e vuole avere una riparazione anatomica anche a rischio di una superiore possibilità di recidiva.

L’intervento a cielo aperto di Latarjet consiste invece nell’innesto di un frammento osseo prelevato dalla stessa spalla del paziente. Tale frammento fornisce un triplice effetto di stabilizzazione: ampliamento della superficie ossea, effetto-tutore del tendine congiunto e riparazione capsulare. Questo lo rende l’intervento ideale
grafico latarjet dal punto di vista della stabilità ed indipendente dal fatto che ci sia o meno un valido tessuto capsulo-legamentoso per la riparazione. Diventa quindi intervento ideale per chi non accetta compromessi in termini di stabilità specialmente nei casi di innumerevoli episodi di lussazione dove non c’è materiale valido per una riparazione anatomica.

I risultati del lavoro del gruppo Francese dimostrano questi concetti. I fallimenti con recidiva di instabilità sono il 22% per l’Artroscopia e il 10% per la Latarjet, con una tendenza alla
perdita del risultato nel tempo dell’Artroscopia rispetto ad un mantenimento stabile del risultato nella Latarjet. Fattori di rischio per il fallimento dell’Artroscopia rimangono: l’età inferiore ai 20 anni, sportivi professionali di alto livello, iperlassità congenita.

Dal punto di vista soggettivo non è stata registrata alcuna differenza tra i gruppi.

Il percorso diagnostico-terapeutico

Risulta chiaro pertanto che la scelta chirurgica dipende da molti fattori differenti. Per un corretto percorso è necessario un esame clinico accurato, la visualizzazione degli esami, la raccolta della storia clinica. L’obiettivo è come sempre raggiungere una soluzione adatta al singolo paziente: come sempre la chirurgia che si adatta al paziente e non il paziente che si adatta alla chirurgia.

Per approfondire l’argomento

Visita la pagina del sito dedicata all’instabilità di spalla.

Guarda il video su YouTube che illustra la tecnica artroscopica per la riparazione legamentosa.

Leggi e guarda le immagini dell’articolo del dott. Gilles Walch, riferimento internazionale per l’intervento di Latarjet, che spiega molto tecnicamente l’intervento di Latarjet.

 

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