Intervento protesi di spalla: quali sono le opzioni?

Mi hanno detto che devo subire un intervento di protesi di spalla.

Ma non tutte le protesi di spalla sono uguali. La tipologia di protesi di spalla è differente a seconda della patologia di cui ogni persona soffre. E per il buon risultato dell’intervento la giusta scelta tra protesi e protesi è il primo passo per il successo. Vediamo insieme cosa significa.

Quando un intervento protesi di spalla diventa necessario?

Un intervento di protesi di spalla non è mai obbligatorio. Come spesso succede in ortopedia, eccetto che talvolta per le fratture, esiste una scelta. Sempre.

Due condizioni sono necessarie:

  • La prima condizione necessaria, ma non sufficiente, consiste nell’avere una spalla consumata. Ci sono diversi tipi di consumo, ma per ricorrere alla protesi il consumo deve essere irreparabile.
  • La seconda condizione è che il consumo limiti fortemente la qualità della vita del soggetto coinvolto. Se una spalla anche distrutta dà pochi problemi meglio rispettarla. Non intendo dire che se ci sono pochi problemi bisogna accontentarsi. Intendo dire che la spalla può essere migliorata con le cure conservative.

Intervento protesi di spalla, può essere evitato riparando in tempo le lesioni di cuffia o legamentose

Meglio riparare che sostituire. Questo è un motto che vale sempre. Mentre nel ginocchio o peggio nell’anca la protesi è difficile da prevenire dato che le condizioni predisponenti sono scarsamente modificabili, nella spalla è diverso. La principale causa di artrosi della spalla sono le lesioni tendinee croniche. E le lesioni tendineee sono riparabili se prese in tempo. Altrimenti possono in età ancora giovane essere sostituite con un trapianto di tendini dalla schiena. Insomma prevenire è sempre meglio che curare.

Ho l’artrosi, che intervento devo eseguire?

Finito con le premesse, superata la possibilità delle cure conservative ed esclusa la possibilità di un transfer muscolo tendineo, un intervento di protesi di spalla può essere necessario.

Da che parte cominciare? Prima di tutto da una radiografia. La radiografia mostra un restringimento della rima articolare gleno omerale, oppure una risalita della testa omerale. Sono due famiglie diverse di problemi. Una legata principalmente alla forma che per genetica abbiamo della spalla, l’altra generalmente ad una lesione cronica irreparabile della cuffia dei rotatori.

Intervento protesi di spalla anatomica

Se il problema è uno scorrimento tra testa dell’omero e glena allora la protesi anatomica è la scelta giusta. A seconda dello stato dell’osso e dell’età del paziente questo impianto ha il vantaggio di essere molto poco invasivo. Può essere eseguito senza stelo in modo da poter essere facilmente sostituito se necessario nel futuro in caso di mobilizzazioni o usura dei tendini.

È più impegnativa la riabilitazione, ma il risultato finale è estremamente naturale come movimento e sensazioni per il paziente.

Intervento protesi di spalla inversa

Al contrario, se la testa omerale è risalita per l’assenza della cuffia dei rotatori, una protesi di spalla anatomica non può essere impiantata. Esiste dunque il modo di cambiare l’anatomia invertendola. Questo consente di avere una spalla stabile da subito senza la necessità della cuffia dei rotatori.

La riabilitazione è molto più semplice, mentre il risultato finale pur essendo apprezzato dalla popolazione specialmente negli anziani, non è del tutto naturale. Le nuove protesi stanno comunque progressivamente migliorando il feeling ed il design conferito da questa protesi di spalla.

Altri dubbi sull’ intervento di protesi di spalla

Ho registrato questo video per far comprendere meglio cosa succede nella spalla dopo un intervento di protesi di spalla anatomica o inversa.

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