Protesi di spalla senza stelo, valida alternativa?

La protesi di spalla rappresenta una realtà sempre più comune, visti gli ottimi risultati ottenuti con questo tipo di impianto. In tutti quei pazienti affetti da artrosi gleno-omerale, lesione massiva della cuffia dei rotatori o nei danni conseguenti ad artrite reumatoide, in cui la terapia fisica e farmacologica non ha dato esiti positivi, la sostituzione protesica rappresenta un’efficace soluzione. Esistono varie tipologie di impianti: dalla protesi anatomica all’endoprotesi, fino ad arrivare alla protesi inversa di spalla. A questo portafoglio già ricco si è aggiunta la possibilità di una protesi di spalla senza stelo.

Una protesi di spalla senza stelo è oggi possibile

Negli ultimi anni la vera novità è rappresentata dalla protesi di spalla senza stelo detta in inglese “stemless” in cui viene evitata l’invasione dell’osso nel canale omerale non impiantando uno stelo al suo interno. Questo tipo di impianto nasce proprio con l’idea di ottenere una minor invasività rispetto alle protesi tradizionali.

I vantaggi della protesi di spalla senza stelo

La protesi di spalla stemless è il risultato di anni di sviluppo e di perfezionamento degli impianti protesici. Obiettivo ottenere gli eccellenti risultati delle protesi tradizionali, aggiungendo alcuni vantaggi che possono fare la differenza in alcune categorie di persone.

Primo vantaggio: conservare più osso possibile

La protesi senza stelo non toglie se non una minima parte di osso dall’omero. Per l’ortopedico l’osso è la cosa più importante e preziosa. Permette un solido ancoraggio della protesi e preserva per il futuro una maggiore facilità per eventuali nuove procedure chirurgiche. Per citare un vantaggio tra tanti se ci dovesse essere una frattura per una caduta, ci sarebbe tutto lo spazio per eseguire una riparazione dell’osso come se non ci fosse alcuna protesi impiantata.

Secondo vantaggio: perdere meno sangue

Ogni volta che si lavora sull’osso avviene una perdita di sangue. Le ossa sono la sede della produzione delle cellule del sangue all’inizio della nostra vita, perdendo via via questa funzione nel corso della vita. Proprio per questo il canale centrale dell’osso risulta estremamente ricco di sangue. Ogni volta che lo apriamo avviene un sanguinamento inevitabile. La protesi di spalla senza stelo non apre il canale centrale dell’osso, per questo evita inutili sanguinamenti durante l’intervento.

Terzo vantaggio: maggiore facilità di eventuali revisioni

La protesi di spalla è un intervento sicuro e standardizzato, ma non è immune da fallimenti nel tempo. Due sono le ragioni del fallimento più comuni: una mobilizzazione della protesi dall’osso o nel caso della protesi anatomica un fallimento dei tendini della cuffia dei rotatori. Tutte le volte che un impianto fallisce, bisogna intervenire sostituendolo. Nelle protesi di spalla senza stelo stemless l’intervento è estremamente più facile. Oltretutto avere preservato l’osso rende estremamente più semplice avere una fissazione efficace della protesi da revisione.

Quarto vantaggio: ricostruzione nei casi difficili dopo fratture di omero

L’artrosi di spalla in alcuni casi può dipendere da esiti di frattura. Le fratture di omero sono frequenti nelle cadute delle persone anziane o negli incidenti stradali dei più giovani. In alcune circostanze si può decidere di non operare una frattura di omero lasciandola guarire così come è. Oppure si può ricorrere alla chirurgia per sistemare l’osso senza riuscire ad avere una ricostruzione identica all’osso normale. In questi casi l’osso pur guarendo rimane deformato dal trauma. Alcuni tipi di deformità non permettono di inserire una protesi di spalla tradizionale se non al prezzo di interventi estremamente invasivi e complessi. La protesi di spalla Stemless bypassa questo problema consentendo di essere impiantata anche in caso di gravi deformità ossee in seguito a traumi.

Chi può ricevere una protesi di spalla senza stelo?

La protesi di spalla stemless si fissa al posto della testa omerale consumata. La base del successo di questo impianto consiste nell’avere una buona fissazione iniziale e successivamente una completa integrazione nell’osso. Chiariamo questi due concetti.

Protesi di spalla senza stelo: per l’impianto la qualità dell’osso conta molto

L’osso omerale tende con gli anni come tutte le altre ossa a perdere minerali. Fortunatamente è ormai conoscenza comune quali siano i danni dell’osteoporosi sulla consistenza delle ossa. Una corretta prevenzione e l’uso appropriato di farmaci possono prevenire la fragilità ossea causata dall’osteoporosi. Quando ci si trovi di fronte a pazienti con osteoporosi, la scarsa qualità ossea non permette di poter utilizzare questo tipo di impianto. Dato che può essere difficile prevedere con esattezza quale sia la qualità dell’osso prima dell’intervento chirurgico, in sala operatoria abbiamo sempre entrambe le soluzioni di protesi di spalla con e senza stelo in modo da non avere alcuna difficoltà a portare a termine l’intervento.

L’integrazione della protesi senza stelo nell’osso

Il secondo segreto del successo è che dopo l’impianto in un osso solido la protesi possa integrarsi. L’integrazione consiste nella possibilità che l’osso possa crescere all’interno della superficie della protesi. Si tratta di un processo reso possibile dalla tecnologia dei materiali. Di fatto la protesi è costituita da materiali porosi molto simili all’osso. La crescite di osso vivo all’interno della protesi di spalla senza stelo è il segreto della sua durata nel tempo.

Protesi di spalla senza stelo: è un intervento per tutti?

La protesi di spalla stemless è sicuramente una realtà da cui non si può prescindere in una moderna chirurgia della spalla. Gli innegabili vantaggi, sotto molteplici punti di vista, la rendono la prima scelta in tutti i casi di artrosi di spalla in cui sia tecnicamente possibile impiantarla.

L’opportunità di questo impianto va comunque valutata caso per caso. La conferma sulla possibilità dell’impianto è demandata sempre e comunque ad una valutazione durante l’intervento chirurgico dopo aver accertato la qualità dell’osso in cui la protesi viene impiantata.

Ritorno alla vita quotidiana dopo una protesi di spalla

La ripresa delle attività quotidiane può essere variabile da soggetto a soggetto. Nella fase post- operatoria viene posizionato un tutore di spalla con cuscino a 15°, rimuovendolo solo per eseguire esercizi di mobilizzazione auto-assistita da sdraiati sul piano scapolare, oltre a movimenti attivi del gomito, del polso e della mano. Il tutore si mantiene circa un mese. Poi cominciano esercizi autogestiti più intensi e un protocollo di recupero della forza con un fisioterapista.

 

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