Cinque regole per capire se il dolore alla spalla può dipendere da una calcificazione intratendinea
Un dolore alla spalla può dipendere da innumerevoli motivi più o meno seri. Uno sforzo, una lesione della cuffia dei rotatori, una contrattura muscolare o in alcuni casi l’artrosi di spalla. A volte però nessuno di questi motivi sembra giustificare il dolore alla spalla.
La causa allora potrebbe essere un’altra. Per motivi non noti all’interno dei tendini della cuffia dei rotatori possono formarsi dei depositi duri detti calcificazioni. Il tendine normalmente morbido diventa all’improvviso rigido, non elastico e doloroso.
In questo articolo vediamo come capire se il dolore alla spalla possa dipendere da una calcificazione.
Prima regola: Intensità del dolore
La prima regola è l’intensità del dolore. Una calcificazione fa male, molto male. Generalmente sveglia di notte senza apparenti motivazioni. Chi lo ha provato lo descrive come una colica renale o lo paragona ai dolori del parto. Sono dolori sordi, intensi, mal identificabili. Il dolore alla spalla è spesso tale da spingere a recarsi al pronto soccorso. Il motivo del dolore così intenso è legato alla patogenesi della calcificazione che è determinata da una necrosi ossia una morte cellulare che è di per sé dolorosa. La deposizione dei sali di calcio all’interno del tendine inoltre determina una compressione importante sui tessuti, altro motivo di sofferenza.
Seconda regola: assenza di traumi
La seconda regola è l’assenza di traumi riferiti. Non ci si ricorda quasi mai un evento particolare che abbia scatenato il dolore. Il dolore arriva così di punto in bianco. Senza alcuna avvisaglia ci si sveglia la notte con un dolore lancinante.
Terza regola: non risponde agli antinfiammatori tradizionali
La terza regola è tipica della calcificazione intra-tendinea. Per quanto si assumano gli antinfiammatori riescono poco o nulla a controllare il problema. Di nuovo la giustificazione di questo fatto si basa sul criterio che un dolore compressivo dovuto all’espansione della massa calcificata non proviene da un meccanismo infiammatorio acuto almeno inizialmente. Pertanto è difficile che risponda ad una terapia di questo tipo.
Quarta regola: il freddo può peggiorare la situazione
La quarta regola consiste nel fatto che spesso la calcificazione risponde male all’applicazione del freddo. Spesso il dolore intenso viene ulteriormente peggiorato dalla contrattura dei muscoli della spalla. Il ghiaccio può peggiorare questa condizione rendendo difficile la risoluzione del problema. Sempre più spesso invece sperimento come i miei pazienti trovino un vantaggio importante dall’utilizzo della borsa dell’acqua calda o dall’uso di cerotti autoriscaldanti.
Quinta regola: l’età più colpita
Si tratta generalmente di soggetti giovani tra i 40 e i 50 anni, specialmente donne. Anche in questo caso non è una regola ferrea, ma c’è una presunzione di probabilità maggiore se ci si trova in questa fascia d’età.
Se rispetti almeno 3 regole su 5 c’è un’elevata probabilità che tu soffra per una tendinite calcifica della cuffia dei rotatori. Lo specialista è in grado di eseguire un trattamento ecoguidato per calmare il tuo dolore in tempi rapidi. Inoltre può valutare con gli opportuni accertamenti quale sia il metodo migliore per rimuovere la calcificazione e farti tornare alla vita normale.