La tecnica del lavaggio eco-guidato può risolvere il dolore acuto alla spalla dovuto alle calcificazioni
Le calcificazioni della spalla sono una condizione frequentemente diagnosticata che colpisce una popolazione tra i trenta e i cinquant’anni ed è presente in una percentuale variabile dal 7% al 50% dei pazienti con dolore alla spalla.
Anche se è una patologia auto-limitante (che si risolve comunque da sola), i sintomi della calcificazione della spalla possono essere molto gravi e durare per molto tempo. La conseguenza è un peggioramento della qualità della vita e del riposo notturno.
Non c’è un consenso su quale sia il trattamento migliore per risolvere la calcificazione della spalla, altrimenti detta tendinite calcifica. Alcuni studi recenti hanno tuttavia dimostrato che un lavaggio della calcificazione sotto guida ecografica può consentire un’efficace risoluzione al problema.
Ma cerchiamo di approfondire l’argomento per capire quale sia la causa del dolore ed analizzare le possibili soluzioni.
Le cause e i sintomi delle calcificazioni della spalla
La causa della tendinite calcifica non è chiara, ma si possono considerare tre stadi della patologia.
Un primo stadio calcifico in cui si determina un deposito di calcio all’interno del tendine. Una fase intermedia di riposo stabile. Una fase finale di assorbimento, in cui il calcio si sgretola e viene digerito.
I sintomi si intensificano generalmente nell’ultima fase e si manifestano con dolore nella regione del deltoide, particolarmente grave durante la notte o dopo l’attività fisica.
La tendinite calcifica della spalla si manifesta quando un minerale che è naturalmente presente all’interno del nostro corpo e che si chiama idrossiapatite si deposita all’interno dei tendini della spalla che si chiamano cuffia dei rotatori. Questa condizione è più frequente nelle donne e specialmente nell’età tra i 30 e i 50 anni.
I sintomi delle calcificazioni intratendinee
I pazienti che soffrono di questa malattia spesso provano un dolore intermittente prolungato ad insorgenza acuta. Questo dolore è causato da una risposta infiammatoria del nostro corpo al riassorbimento della calcificazione. Questo è parte della storia naturale della malattia calcifica. Qualche volta si riesce a riconoscere un momento scatenante in un trauma minore o in alcuni movimenti ripetitivi che possono irritare il tendine per la presenza di una formazione dura al suo interno. Per semplificare possiamo pensare come se camminassimo con un sassolino nella scarpa.
Il quadro clinico può comunque variare molto tra paziente e paziente, ma il dolore è una caratteristica veramente peculiare di questa patologia. Il dolore può essere talmente acuto da causare dolore notturno con risveglio e impedimento nelle comuni e semplici attività della vita quotidiana. Una sensazione di rumori o scatti dell’articolazione della spalla può essere presente. Questo fatto può inizialmente portare a pensare che si tratti di una semplice patologia da conflitto sotto acromiale, per questo un’accurata diagnosi è necessaria per il corretto trattamento.
Come diagnosticare la tendinopatia calcifica della spalla
Gli esami da eseguire servono per due motivi: identificare presenza dimensioni e numero delle calcificazioni, localizzare il tendine coinvolto e capire la qualità e la fase in cui la calcificazione si trova. Per questo motivo l’esame normalmente più accurato per la spalla (la risonanza magnetica o RMN) non è il migliore se si sospetta questa patologia. Infatti il più delle volte la risonanza magnetica non riesce a discriminare la presenza di calcio all’interno dei tendini.
I migliori accertamenti da eseguire restano dunque i più semplici: una radiografia e una ecografia. La radiografia riesce a mostrare la densità dei depositi e la loro dimensione. Tali caratteristiche rendono più facile stimare l’efficacia di un trattamento di lavaggio ecoguidato o pulizia della calcificazione. Infatti grossi depositi molto densi sono quelli che danno i peggiori risultati con questa procedura. Nonostante che si possa ruotare la spalla durante la radiografia per capire meglio la posizione dei depositi, non sempre si ha così chiaramente la percezione dei tendini coinvolti e non si sa nulla della loro qualità.
L’ecografia della spalla aggiunge invece ulteriori informazioni sul numero, sul tendine coinvolto e in parte sulla qualità della calcificazione per completare il quadro diagnostico e rendere possibile la scelta del tipo di trattamento.
I trattamenti della calcificazione di spalla.
Dato che la patologia è auto-limitante, il trattamento è preferibilmente non chirurgico e si basa sulla fisioterapia e sull’uso di farmaci antinfiammatori. Nei pazienti con sintomi molto gravi o persistenti è tuttavia possibile una terapia più invasiva. Molti trattamenti sono stati suggeriti come efficaci tra cui infiltrazioni con cortisonici, terapia con onde d’urto, perforazione e lavaggio, ionoforesi con acido acetico, trattamenti chirurgici.
Il lavaggio e le infiltrazioni sono tra le tecniche più frequentemente utilizzate.
L’infiltrazione è molto facile da eseguire con un basso livello di complicazioni, un costo ridotto e nessuna necessità di particolari attrezzature. Per questo è il trattamento più frequentemente proposto.
Questa procedura però non cambia in alcun modo la storia clinica della patologia. Secondo alcuni studi inoltre potrebbe rallentarne la risoluzione riducendo l’apporto ematico che ne favorisce l’evacuazione.
Il lavaggio eco-guidato: cos’è e quali sono i vantaggi?
Il lavaggio è un trattamento più invasivo dell’infiltrazione. Necessita di una maggiore preparazione ed equipaggiamento dato che richiede un sistema di guida ecografico non sempre disponibile ovunque. Comporta inoltre un dispendio di tempo maggiore.
Tale procedura consiste nell’inserimento di uno o due aghi all’interno della calcificazione mediante la guida ecografica. Una volta centrata la calcificazione, si cominicia un lavaggio con acqua calda (fisiologica sterile) in grado di sciogliere la maggior parte delle calcificazioni. In un solo trattamento (contro tre trattamenti minimo di onde d’urto) con una procedura ambulatoriale e in anestesia locale di circa mezz’ora, il problema della calcificazione può essere stabilmente risolto.
La procedura non provoca dolore. In pochi giorni permette un recupero completo dal punto di vista del dolore. E’ di pari efficacia rispetto a tecniche dolorose (onde d’urto) o più invasive (rimozione in artroscopia).
Uno studio olandese ha misurato l’efficacia della procedura di lavaggio eco-guidato.
Uno studio clinico randomizzato controllato è stato eseguito in Olanda presso il centro universitario di Leiden. I risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista The American Journal of Sports Medicine nel numero di luglio 2013. La popolazione oggetto di studio è stata divisa in due gruppi. Un primo gruppo che ha eseguito un’infiltrazione eco-guidata con cortisone. Un secondo gruppo che ha eseguito un lavaggio eco guidato. Tutti i pazienti sono stati rivisti a sei settimane, tre mesi, sei mesi e un anno dopo procedura e valutati a ogni visita mediante specifici questionari.
I risultati di questo studio hanno dimostrato che un anno dopo l’intervento entrambe le procedure avevano portato un miglioramento clinico e radiografico. I risultati del lavaggio però si sono dimostrati significativamente maggiori in termini di riassorbimento della calcificazione e punteggi ai test clinici più elevati.
In particolare si dimostra come anche se il trattamento con una sola infiltrazione sotto-acromiale possa risolvere i sintomi nell’immediato, il miglioramento funzionale si mantiene stabile solo se la calcificazione viene eliminata con il lavaggio ecoguidato.
Questo studio dona nuova forza a chi sostiene l’efficacia del trattamento eco-guidato per il lavaggio delle calcificazioni. E’ una solida base scientifica per dimostrare il vantaggio di questa procedura sulla sola infiltrazione con cortisonico subacromiale.
Tutte le calcificazioni della spalla possono essere lavate con successo?
Chi soffre di una forma di tendinite calcifica della spalla e vuole ottenere un risultato in termini di dolore, trova nel lavaggio eco-guidato uno dei trattamenti più efficaci in termini di costo-rischio-beneficio .
Purtroppo solo alcune delle calcificazioni della spalla possono essere trattate con un lavaggio eco-guidato. Infatti alcune calcificazioni sono millimetriche ed impossibili da centrare con un ago. Altre sono troppo grosse e dure per essere aspirate. Non esiste quindi un unico trattamento possibile, ma una serie di trattamenti che il vostro medico potrà suggerirvi sulla base del vostro specifico problema.
Una cosa è certa: se la vostra patologia è adatta al lavaggio, questa procedura è sicuramente la migliore in termini di risultato.
Cosa fare se il lavaggio ecoguidato non è possibile
Ci sono due casi specifici in cui non sono consigliate le procedure di lavaggio ecoguidate: quando ci sono calcificazioni multiple e molto piccole oppure quando c’è una calcificazione molto grande e dura.
Le microcalcificazioni dei tendini
Questa categoria di calcificazioni esprime principalmente un processo degenerativo del tendine e non una vera e propria patologia. L’obiettivo del trattamento consiste quindi più nel rivitalizzare e nutrire il tendine rispetto che voler a tutti i costi rimuovere le calcificazioni, cosa pressochè impossibile.
Generalmente si usano quindi sostanze per la rigenerazione tendinea che sono integratori alimentari specifici, infiltrazioni di acido jaluronico e terapia con onde d’urto che stimola una rivascolarizzazione intensa del tessuto tendineo. In alcuni casi anche i concentrati di plasma arricchito di piastrine possono essere utilizzati (PRP).
Le calcificazioni di grosse dimensioni e dure
Il secondo caso invece riguarda le calcificazioni di grandi dimensioni. Parliamo a volte di depositi di oltre 2-3 cm nei tendini della spalla. In questo caso la rimozione diretta della calcificazione avviene in artroscopia andando meccanicamente ad asportare tutto il contenuto calcifico. Questa procedura si ottiene mediante un lavoro mini-invasivo con le telecamere grattando e lavando il deposito sotto visione diretta.